Come da altro argomento del forum, annunciamo la raccolta di firme in opposizione al progetto di sbarramento del Ceno e costruzione di nuova centrale idroelettrica in località Mulino di Illica (Bedonia) e la costituzione del "Comitato Difesa Taro e Ceno".
Chiediamo al forum di rendere disponibili gli allegati:
- Modulo di raccolta delle firme di opposizione al progetto;
- volantino allegato alle firma con sintesi del progetto.
La raccolta delle firme avverrà in un periodo particolarmente sfavorevole: quello delle festività. Le modalità di raccolta saranno a breve precisate.
Nel frattempo, chiunque voglia stampare il modulo ed iniziare la raccolta delle firme, è libero di farlo.
per informazioni:
taroceno@libero.it
Anteprima modulo raccolta firme |
Anteprima volantino |
Risposta di Cristina Vincenzi | 09:17 - 21/12/09 |
Complimenti per la concreta iniziativa. Io ed i miei familiari provvederemo al più presto a firmare il modulo contro l'inizio dei lavori della centralina idroelettricca di Illica ed informerò anche gli abitanti della ns. frazione, Scopolo.
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Risposta di mario soprani | 11:54 - 21/12/09 |
30 firme già raccolte.
Ottimo lavoro ragazzi.
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Risposta di lorella aviano | 15:29 - 21/12/09 |
Bel lavoro. Complimenti! Anche io ho già scaricato il modulo e farò qui da me una piccola raccolta firme. Quando ho pronto scannerizzo e ve lo spedisco via e-mail
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Risposta di claudio mazzadi | 19:12 - 21/12/09 |
I giovani e meno giovani che hanno a cuore il Ceno e l'alta val Ceno siano i benvenuti. Auguro un positivo riscontro da chi ama la natura e i nostri luoghi incontaminati, e un bilancimento scientifico degli interessi pubblici con l'interesse privato, se possibile. Auguri di Buone Feste ai Promotori meritori: Claudio. |
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Risposta di Cavanna F. | 22:00 - 22/12/09 |
http://www.youtube.com/watch?v=qdgbNGfN5v8
Invito tutti a vedere il servizio di Video taro andato in onda questa sera .
Grazie mille alla redazione di Video Taro e all'informazione di Parma, L'articolo andrà in stampa domani 23 dicembre.
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Risposta di Fausto | 23:33 - 22/12/09 |
Ho scaricato per stampare e firmare ma ho visto che è riservato ai residenti nel Comune di Bedonia. Allora darò la mia solidarietà solo qui sul forum. Auguri di Buone feste e di Buon Fiume
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Risposta di Mario Soprani | 00:08 - 23/12/09 |
Fausto possono partecipare alla raccolta firme tutti i cattadini italiani anche quelli non residenti nel comune di bedonia, se sei un turista nella casella ID metterai la lettera T , se sei un pescatore la lettera P ... ecc... come è descritto sul volantino.
Ciao
Grazie
Mario
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Risposta di F. Rolleri | 00:46 - 23/12/09 |
In realtà, non è riservato ai residenti del comune di Bedonia, ma aperto a tutti coloro che hanno a cuore il Ceno e, più in generale, politiche di tutela più lungimiranti.
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Risposta di Comitato Difesa Taro e Ceno | 08:13 - 23/12/09 |
Caro Fausto, il modulo per la raccolta firme NON E' SOLO PER I RESIDENTI. Infatti abbiamo previsto, nella tabella delle firme, la colonna "ID", in cui si può mettere la sigla identificativa del firmatario: R = residente in Comune di Bedonia S = proprietario di seconda casa CA = cacciatore P = pescatore CN = canoista T = turista Chiaramente la categoria "più pregiata" è quella del "residente", MA IL CENO E' DI TUTTI! |
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Risposta di Sergio Raffi | 09:35 - 23/12/09 |
Caro Fausto credo che tu non abbia letto bene. E' previsto che possano firmare anche turisti, pescatori e canoisti (nota la sigla per ogni categoria). Attenzione alle informazioni non corrette.
Sergio Raffi
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Risposta di Fausto | 10:47 - 23/12/09 |
Ok, grazie effettivamente non avevo letto bene allora. Stampo, firmo e invio. Ciao |
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Risposta di Fausto | 12:49 - 23/12/09 |
Fatto e inviato, però attenzione, io credo nelle energie alternative, come penso tutti voi, solo che giustamente devono essere a vantaggio della società e non di un singolo. Perciò se si volesse realizzare una struttura di produzione di energia elettrica alternativa (tipo eolico che probabilmente è meno impattante) anche in quel caso darei il mio assenso. Ciao a tutti. |
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Risposta di Un bedoniese che ama il suo territorio | 18:24 - 24/12/09 |
Forza ragazzi facciamo un'opera buona per natale .... collaboriamo tutti alla raccolta delle firme . |
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Risposta di angela | 10:46 - 26/12/09 |
Mi è stato dato il modulo da firmare davanti alla chiesa, volevo sapere dove potevo depositarlo ?
Grazie
Angela
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Risposta di Comitato di Difesa Taro e Ceno | 19:09 - 26/12/09 |
Cara Angela, Fra questi c'è il BAR LUCIA a Bedonia. Comunicheremo a breve altri punti di raccolta delle firme. Grazie ancora. |
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Risposta di lorella aviano | 17:24 - 04/01/10 |
Ciao Comitato, come è andata la raccolta firme? Siete riusciti a consegnare? Fateci sapere .. Colgo l'occasione per Augurare a tutti un 2010 sereno! |
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Risposta di Sergio | 10:02 - 05/01/10 |
Quante opposizioni sono state consegnate??? Grazie |
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Risposta di Comitato di Difesa Taro e Ceno | 12:27 - 05/01/10 |
Buongiorno a tutti. La nostra opposizione, ovvero quella firmata dal Comitato di Difesa Taro e Ceno e da altre due associazioni, è stata presentata al Servizio Tecnico degli Affluenti del Po (Ex Genio Civile) entro il termine del 31 Dicembre 2009. In tale documento, oltre a presentare un'opposizione al progetto, SIAMO STATI ANCHE PROPOSITIVI, dimostrando COME SI POTREBBE PRODURRE PIU' ENERGIA (sempre da idroelettrico) nelle vicinanze e CON MENO IMPATTO. La raccolta di firme è andata bene, nonostante molti fra quelli che condividevano la nostra causa hanno preferito non firmare perchè conoscenti di chi ha presentato il progetto della centralina idroelettrica: è una scelta comprensibile. LA RACCOLTA DI FIRME VA AVANTI: oltre a presentare l'opposizione abbiamo chiesto una SOSPENSIVA DEI TERMINI di 15 giorni perchè IL PROGETTO E' ANCORA INCOMPLETO. Ci siamo quindi riservati di visionare le integrazione al progetto e di fare ULTERIORI OSSERVAZIONI E DI PRESENTARE ALTRE FIRME. Chiunque sia interessato al progetto e alla nostra raccolta di firme, può contattarci all'indirizzo: taroceno@libero.it A presto e GRAZIE A TUTTI |
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Risposta di cittadino della valtaro | 22:52 - 07/01/10 |
siete stati propositivi sull'idroelettrico in che modo? spiegatelo in due parole almeno tutti capiscano
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Risposta di cittadino della valtaro | 23:31 - 05/01/10 |
avete ragione bisogna usare il petrolio e il nucleare bravissimi è molto piu salutare e a buon mercato visto che l'acqua scende lo stesso centrale o non centrale
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Risposta di F. Rolleri | 07:55 - 06/01/10 |
Sconnesso ed ambiguo, quest'ultimo intervento non riesco a capirlo.
Quanto alla raccolta di firme, la ritrosia nel sottoscrivere l'adesione al Comitato penso sia dovuta al desiderio di non far torto ad una persona conosciuta, il proponente, nonostante la contrarietà al progetto in questione.
Credo, quindi, che l'opinione pubblica bedoniese e, più in generale, della Valtaro-Valceno sia schierata in opposizione al progetto più di quanto risulterà dal mero numero di firme raccolte.
D'altronde, il buon senso che le nostre valli hanno sempre dimostrato nel tutelare il territorio d'apparternenza e le sue risorse, nel momento in cui è stata data voce ai cittadini, sembra non essere stato tradito nemmeno in questo caso.
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Risposta di Comitato di Difesa Taro e Ceno | 09:31 - 06/01/10 |
Gentile "cittadino della Valtaro", Spero almeno lei abbia letto il volantino allegato a questo argomento... Per fare centrali idroelletriche ci vuole un BUON DISLIVELLO, in quel tratto di Ceno non c'è. Se non c'è pendenza bisogna crearla, derivando acqua per un lungo tratto e quindi danneggiando il fiume a fronte di una SCARSA PRODUZIONE DI ENERGIA. Ricordiamo che la centralina poco più a valle (Ponte Lecca-Belli) produce 5500 kW, ovvero circa 80 volte tanto la centralina in progetto (70kW)! Dal momento che siamo anche propositivi, abbiamo suggerito un'ALTERNATIVA MIGLIORE: la produzione di energia sfruttando lo scarico delle acque della Linx a Masanti (ma se volete facciamo anche altri esempi). Lì il dislivello è enorme ed il canale interessato paesaggisticamente è irrilevante, mentre il Ceno viene sfruttato da pescatori e canoisti, i quali portano anche qualche soldo A TUTTI (RICORDIAMO CHE LA CENTRALINA IN QUESTIONE E' DI UN PRIVATO). Come vede, e come è stato scritto nel nostro documento di opposizione, NOI SIAMO FAVOREVOLI ALL'IDROELETTRICO, MA DOVE HA SENSO FARLO! NON IN UN BEL TRATTO DEL CENO IN CUI NON C'E' LA PENDENZA NECESSARIA! In ogni caso, PRIMA DI MUOVERCI CI SIAMO DOCUMENTATI, ACQUISENDO TUTTI I DOCUMENTI DI PROGETTO (SONO A DISPOSIZIONE DI CHI SIA VERAMENTE INTERESSATO A VISIONARLI) E CONSULTANDO ESPERTI DEL SETTORE, I QUALI CI HANNO CONFERMATO L'INSESATEZZA DEL PROGETTO, OLTRE CHE IL MANCATO RISPETTO DI ALCUNE NORMATIVE (LEGGA IL VOLANTINO). Cordiali saluti |
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Risposta di cittadino della val taro | 23:02 - 07/01/10 |
semplice: l'idroelettrico ha un brutto impatto ambientale e consuma l'acqua, penso che l'acqua scorre ugualmente, se la si usa e dopo poco la si rimette non vedo dove sia il danno, l'eolico è brutto da vedere, questo detto dai verdi, dicevo prima continuiamo ad usare petrolio e nucleare l'impatto certo si nota molto meno, ma tutte gli scarichi nell'atmosfera non li contiamo? E' meglio respirare aria meno pura come adesso o vedere un piccolo tratto di torrente con un po' meno acqua e un'elica che gira, pensiamoci un po' |
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Risposta di Cavanna F. | 23:40 - 07/01/10 |
Caro cittadino della Val Taro, nessuno dei presenti è contrario all'idroelettrico al fotovoltaico o all'eolico, ovviamente ogni progetto va valutato nel suo complesso: energia prodotta - impatto ambientale - leggi vigenti.
Nel caso dell'idroelettrico si potrebbero sfruttare tratti di torrente già compromessi da cementificazione , scarichi fognari , troppopieno degli acquedotti, scarichi delle industrie ecc...
Il tratto di ceno relatativo al progetto è uno dei tratti più belli e naturalisticamente interessante dell'appennino tosco emiliano ricco di trote fario gamberi di fiume, frequentato da pescatori, canoisti e bagnanti .
Il progetto di Illica oltre a non rispettare le leggi precedentemente illustrate dai miei colleghi del comitato prevede di prelevare fino all' 85 % delle acque del ceno per un tratto di 650 metri , tutto questo per produrre solo 70 kw per pochi mesi all'anno !!!
E' un progetto che non ha senso sia per l'energia prodotta che come investimento per chi la costruisce....
Cavanna F.
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Risposta di Aereus | 10:08 - 08/01/10 |
Perchè non ho (ancora) firmato |
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Risposta di Comitato di Difesa Taro e Ceno | 11:52 - 09/01/10 |
Carissimo Aereus, · Delibera Regionale 1793/2008 sulla distanza tra Centrali esistenti e in progetto (incompatibilità con la Centrale di Ponte Lecca – Belli); · ART. 54 del Piano di Tutela delle Acque, ARTT. 22 -23 DLgs 152/99 sul calcolo del Deflusso Minimo Vitale, in riferimento alla normativa da applicare per bacini idrici con quota media superiore a 600 metri s.l.m.. Ed ecco le risposte alle domande: · il progetto prevede un prelievo fino all’85 % della portata del torrente. Se è vero che il prelievo dovrebbe interrompersi nei mesi di luglio, agosto e settembre, è anche vero che la quantità minima lasciata al torrente è di soli 260 litri/secondo e, conoscendo le portate del torrente durante l’arco dell’anno, nei mesi primaverili e autunnali tale quantità, in rapporto al prelievo, non garantisce il rispetto della Delibera Reg. 1793/2008 sulle condizioni per la realizzazione di impianti idroelettrici; · il prelievo prevede la sottrazione di acqua al Ceno per 650 metri, di fatto una deviazione, per più di metà anno, della maggior parte delle acque del torrente (il fatto che la Regione abbia definito il progetto “non impattante” non significa che tale opera abbia senso); · soggetto proponente e controllore del rilascio della portata minima corrispondono: vi è un chiaro conflitto di interessi, chi garantisce che saranno rispettate le regole sui deflussi e le interruzioni dei prelievi? · la captazione del vecchio mulino avveniva grazie ad una diga di pali di castagno, rinforzata con materiali vegetali, mentre, nel progetto, la briglia di sbarramento trasversale al Ceno nel luogo di presa è un muro di cemento armato: se fosse fatto solo in pietra non reggerebbe alle spinte delle acque; il progetto dice che sarà alta 50 cm (vista la sezione irregolare dell’alveo è probabile che in certi punti sarà più alta), ma di fatto devia tutto il torrente verso il canale di adduzione, prelevando fino all’85 % delle acque correnti; · la briglia di sbarramento è in corrispondenza di una frana attiva, che mette in pericolo la tenuta dell’opera in progetto; la documentazione fornita dal proponente, come evidenziato dalla Regione, è insufficiente su questo punto; · il mulino è in disuso dagli anni ’50 (ultimo mugnaio è stato un tale Nando, parente dei Solari del Casale), e il suo prelievo non è nemmeno paragonabile a quello in progetto: se il vecchio canale di adduzione aveva una sezione di circa 50 x 50 cm, quella in progetto è prevista di 135 x 135 cm; la quantità d’acqua che veniva usata per azionare la macina non è nemmeno paragonabile a quella necessaria a far funzionare una turbina Francis da 70 kW di potenza; · il canale di adduzione del vecchio mulino era permeabile e, di conseguenza, era una parte dell’ecosistema del Ceno e garantiva la vita dell’ittiofauna (era di fatto un ecosistema parallelo a quello del fiume Ceno), mentre quello in progetto è in cemento armato, dunque impermeabile ed asettico; · il canale di adduzione, secondo le dimensioni riportate nel progetto, pone il problema del superamento della strada in corrispondenza del ponte sul Ceno: nel progetto non compare alcun accenno a questo problema; · il Ceno sarà sottoposto a cementificazione nella misura in cui le opere necessarie alla realizzazione del progetto [briglia di sbarramento, consolidamento della frana attiva, canale di adduzione, superamento della strada, realizzazione delle condotte forzate interrate, realizzazione del nuovo fabbricato per la turbina] portano ad una produzione irrisoria di energia a fronte di un danno ambientale elevato; · la produzione della turbina in progetto (70 kW) corrisponde a 1/80 della produzione della centrale di Ponte Lecca – Belli (5500 kW); · a partire dal fatto che qualsiasi progetto che si proponga di usare risorse pubbliche dovrebbe per lo meno rispettare le leggi vigenti, sarebbe auspicabile l’uso di risorse idriche di scarto, come il caso del canale di scolo dell’impianto LINX: in questo caso, la quantità d’acqua, la differenza di quota tra stabilimento e punto di rilascio dell’acqua al sottostante Ceno e lo scarso impatto sugli ecosistemi renderebbero un progetto di centrale idroelettrica ben più conveniente per i proponenti e per la comunità tutta. COME GIA’ SCRITTO, NOI SIAMO FAVOREVOLI ALL’IDROELETTRICO, MA DOVE HA SENSO FARLO; · il GRUPPO LOCALE DI LEGAMBIENTE SI E’ MOSSO: il rappresentante di Legambiente sezione Alta Valtaro è stato fra i firmatari dell’opposizione presentata in data 31 Dicembre 2009 al Servizio Tecnico degli Affluenti del Po. Speriamo di essere stati abbastanza chiari in merito e di avere presto anche la tua firma. |
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Risposta di guido gubernati | 13:46 - 27/01/10 |
ciao, vi scrivo da Biella dove siamo alle prese con lo stesso vostro problema: decine di domande per derivare tutto quel poco che resta di acqua che scorre in modo naturale. Abbiamo creato un comitato spontaneo di tutela dei fiumi. Alcune nostre osservazioni ai progetti li potete trovare sul sito http://www.thymallusaurora.it e se vi interessa la bozza che stiamo predisponendo per l'ultima centralina in progetto mandatemi un indirizzo mail al quale potervela mandare...Bravi non mollate e cerchiamo di unire le forze! |
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Risposta di Mauro P | 14:17 - 28/01/10 |
Cari amici valligiani, illustri amministratori, apprendo purtroppo solo ora della possibile concessione di un'autorizzazione allo sfruttamento delle acque del fiume Ceno per scopi idroelettrici nel tratto Masanti Illica. Si tratta di uno dei migliori torrenti dell'intero Appennino settentrionale, pulito e ricco di biomassa, una risorsa paesaggistica, naturale e turistica dal valore inestimabile. Vi prego, ponete attenzione a non ripetere gli errori del passato, non siate miopi! Le risorse naturali della valle del Ceno debbono essere preservate per i nostri figli, promosse e sviluppate per il bene dell'economia dei nostri territori, valorizzate e accudite con la massima cura. Non nascondiamoci ancora dietro ad interessi di pochi, apriamo la nostra mente e pianifichiamo il futuro dei nostri territori pensando in grande, credendo alla sostenibilità di uno sviluppo che prescinda dal violentare la nostra bellissima valle, i suoi corsi d'acqua, le foreste e gli animali che ci vivono. Voi che amministrate questa valle, tenete conto che non si tratta solo di un pò di acqua in fondo ad una gola nascosta, si tratta di un ecosistema vivo, di un'entità, il Ceno, che da sempre contraddistingue l'aspetto paesaggistico delle nostre terre, di un corso d'acqua che ci ha accompagnati attraverso la storia, che è nella memoria di tutti, anche di coloro che distrattamente lo osservano mentre attraversano un ponte alla guida della propria auto. Non prendetevi la responsabilità di cancellare per sempre quei 650 metri dove l'acqua scorre da migliaia e migliaia di anni. Non fatelo, non per così poco. Non siate, Signori Amministratori, così miopi da non essere in grado da soli di valutare lo scempio che ne deriverebbe: osservate, per esempio, cosa succede dalla presa di Ponte Lecca a valle. Andateci a vedere, prendete coscienza di cosa realmente significa il deflusso minimo vitale. Ha tutte le caratteristiche per essere definito mortale, piuttosto. Non nascondetevi dietro ad una autorizzazione od ad un parere di fattibilità rilasciato da qualcuno dentro qualche ufficio di Bologna o di Parma. Pensateci bene e poi pensateci ancora. E se non basta, pensate alle migliaia di persone che ogni anno vi si recano per cercare distacco dai propri problemi, pensate a coloro che il fiume lo amano! Sappiate che per costoro veder morire una parte di questo gioiello incastonato in fondo alla nostra valle sarà come perdere un pezzetto di vita, come veder morire una parte di tanti ricordi, come soffocare il respiro di un grande amico, il Ceno, che ci ha accompagnato ogni giorno vissuto in valle. Ogniuno di noi fortunati nati in questa vallata il Ceno ce l'ha dentro, anche coloro che la sua presenza la vivono con distacco. Per questo, Vi prego, desistete e fermatevi, questo non è il progresso! Affido a questo forum il mio accorato messaggio nella speranza che questo serva a sensibilizzare anche i più freddi e distaccati. Se qualcuno di Voi, amici valligiani, conosce gli Amministratori deputati a decidere oppure ha modo di invitarli a leggerlo, lo faccia e glie ne sarò sempre grato. Nel mio piccolo mi aspetto una risposta da chi deciderà o ha deciso e, naturalmente, resto a disposizione qualora necessitaste anche del mio aiuto. Grazie, Mauro. |
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Risposta di Comitato Difesa Taro Ceno | 10:32 - 01/02/10 |
Guido ti ringrazio per l'intervento, hai la nostra piena solidarietà e collaborazione.
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Risposta di Legambiente Altavaltaro | 09:38 - 29/01/10 |
Mi dispiace che anche questo forum si stia ammalando di atteggiamenti provocatori che inducono alla reazione emotiva e non ad un sereno confronto. La verita' non c'e' l'ha nessuno, quindi, questo permette a tutti di esprimersi e di prendere posizione su problemi come questo, soprattutto se riguardano la cosa pubblica, come l'acqua o un valore ambientale come l'integrita' del fiume ceno. Non condivido l'idea dei Verdi (non sono iscritto quindi non e' una difesa di parte) visti come un forma di pestilenza, lanciano i lupi dagli elicotteri, le vipere nelle scatolette o nei sacchi....ecc. Poi pero' quando ci sono i problemi la prima cosa che si dice e' Ma i Verdi dove erano? E' un modo come un altro per squalificare gli altri, cioe' quelli che non la pensano come noi. Per quanto riguarda le posizioni di Legambiente Altavaltaro vengono espresse tramite documenti ufficiali il piu' possibile condivisi tra i soci e i circoli provinciali, cio' non toglie che i soci possano esprimersi, per questo non li definerei ne talebani, ne cani sciolti, ma si deve rispondere nel merito delle questioni e delle affermazioni, stante sempre un atteggiamento di educazione. L'arroganza non e' solo nelle parole, ma spesso anche in alcuni atteggiamenti di poca trasparenza, di poca disponibilita' a fornire documenti pubblici, di palesi conflitti di interessi, di negazione dei dati di realta o nell'uso dei mezzi di informazione spesso piegati ad interessi di parte alla rincorsa di questo o quel politico o imprenditore. (Non e' un riferimento a questo neo-nato forum penso ancora fuori da queste logiche). Per quanto riguarda l'opera in questione il Circolo non ha preso posizione ufficiale, pur condividendo molte perrplessita' del comitato e sottoscrivendole. Il comitato sta' lavorando molto bene per portare a tutti i cittadini informazioni e problemi che possano aiutare tutti ad assumere una posizione. Mi auguro che si possa al piu' presto andare ad una assemblea pubblica per un costruttivo confronto con le autorita', l'imprenditore e tutti coloro che hanno interessi diffusi nella questione. Chiedo scusa dell'intervento un po' moralista ma spero sia utile a questo Forum per continuare a percorrere una strada utile, essendo il rischio della polemica facile una tentazione forte per tutti. Per Legambiente Giuseppe Capella |
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Risposta di Gianmassimo Traverso | 12:43 - 01/02/10 |
Apprendo oggi del delirante progetto di sbarramento del Ceno e della costruzione della centrale idroelettrica. VI prego di darmi aggiornamenti in merito. La questione mi interessa in quanto la famiglia di mia madre è originaria di VARSI. In ogni caso, trovo l'intero progetto un autentico attentato alla bellezza della val Ceno e dalla val Taro, due valli praticamente incontaminate e dalle enormi prospettive turistiche. Occorre valutare anche la possibilità di impugnare al TAR le eventuali delibere del Comune di Bedonia e di qualunque altro Ente che interagisca sul progetto.
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Risposta di Claudio Agazzi | 14:40 - 01/02/10 |
Egr. Sig. Gianmassimo Traverso, Non sono mai intervenuto su questo argomento. Da un lato ammiro tutti coloro che si danno da fare per il bene pubblico, dall'altro sono in parte a conoscenza del progetto dalla viva voce di colui che il progetto lo vuole realizzare e quindi ho una sorta di rispetto verso il rischio econico, le motivazioni di questa persona. Non faccio l'avvocato difensore e mi sforzo sempre di capire le ragioni di tutti. Visto il clamore suscitato forse sarebbe stato il caso di andare a chiedere al Sig. Zazzali (l'imprenditore che vuole costruire la centralina) come stavano le cose, quali erano le sue intenzione e altro ancora. Il sindaco di Bedonia ha già scritto in questo forum che non appena in possesso di dati fornirà il suo parere in merito, magari organizzando un bel dibattito dove tutti possano intervenire. Qui mi fermo, perchè sugli aspetti tecnici sarebbe meglio aver maggiore conizione di causa e io non l'ho. Ho però scritto perché trovo a mio parere ESAGERATI i termini con la quale si pone la questione, soprattutto da parte di alcuni partecipanti al forum come il signor Traverso. Cito alcune sui passaggi: "...delirante progetto..." Senza commento "...sbarramento..." altezza media 50 cm e non per tutta la larghezza del torrente "...costruzione della centrale idroelettrica..." molto probabilmente in parte sotterranea e quindi poco visibile, termine più appropriato Sig. Traverso è centralina. "...attentato alla bellezza..." a questo punto anche una tapparella di plastica su una qualsiasi casa diventa un'attentato alla bellezza, un ponte in cemento armato uno scempio, un piccolo capannone diventa uno scempio, la croce sul Monte Pelpi diventa aberrante... "...due valli incontaminate dalle enormi prospettive turistiche..." Qui Egregio Traverso se avessimo dovuto vivere e se dovessimo vivere in futuro di queste ENORMI potenzialità turistiche moriremmo di fame. Sinceramente io non sono in grado di vederle. Ovviamente le mie rimostranze verso il Sig. Traverso sono pretestuose, non ce l'ho con il suo pensiero che rispetto, e mirano a dire che a volte i termini vanno ben ponderati prima d'essere scritti, che a volte le cose vanno prima conosciute e poi eventualmente (aggiungo io giustamente) criticate. Saluti Claudio Agazzi |
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Risposta di Ing. Cavanna Francesco | 23:04 - 01/02/10 |
Carissimo Claudio, personalmente ritengo che sia del tutto naturale che il progetto in merito susciti indignazione e sdegno per gli amanti della valceno e la popolazione locale ; come del resto ritengo altrettanto naturale che di fronte ad una richiesta inamissibile di prelevare fino all'85 % delle acque del torrente sia nata una corposa opposizione . Oggi ci ritroviamo nella bizzarra situazione che risulta quasi inopportuno e sgarbato dire no a questo progetto. Io che sono nato , ho investito in questa valle , dedicato con passione interi fine settimana a lavorare per ridare vita ad una casa ed al mio paese, come altre decine e centinaia di persone voglio che la nostra terra mantenga la propria bellezza e che non venga deturpata. Personalmente sono per il fare , per l'impresa, per la gente che si rimbocca le maniche, premierei chi vuole investire nelle nostre valli ed in particolare chi vuole realizzare opere di pubblica utilità, ma ovviamente ogni progetto va valutato nel suo complesso. In merito a questa centrale idroelettrica non può essere considerata di pubblica utilità poichè l'energia prodotta è insignificante 70 kw per 8-9 mesi all'anno, e tanto meno se consideriamo che i profitti andranno ad una sola persona, con un torrente che in quel tratto verrà ridotto ad un rigagnolo. Da tecnico posso confermati che è risaputo che la gestione di piccoli impianti idroelettrici è economicamente sostenibile soltanto in presenza degli attuali incentivi a termine (15 anni), passato questo periodo i costi di gestione potrebbero essere pari o superiori ai ricavi rendendo l'opera in oggetto poco redditizia e quindi con il rischio che venga abbandonata (come del resto è già successo in passato con impianti simili). Ci ritroveremo quindi di fronte ad un relitto da demolire i cui costi di rimozione sarebbero paradossalmente a carico della comunità, mentre i concessionari dell'impianto godrebbero degl'utili. Ringrazio per l'attenzione Distinti Saluti Ing. Cavanna Francesco |
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Risposta di Claudio Agazzi | 09:22 - 02/02/10 |
Caro Francesco, Le opinioni vanno rispettate tutte, le mie come le tue. Il mio intervento era solo sull'abuso enorme della lingua italiana, rileggevo adesso alcuni post precedenti e sorridevo quando in un punto ho letto "...Ricordiamo che la centralina poco più a valle (Ponte Lecca-Belli) produce 5500 kW..." il mio sorridere era dettato dal fatto che una "centralina produce 5500 KW mentre una "centrale" ne produce 70 :). Leggasi: quando si vuole enfatizzare troppo una notizia. E' chiaro che quando si ha a cuore una cosa a volte si eccede nel linguaggio, capita spesso anche a me. Visto che questo è un forum penso sia però opportuno farsi sentire, dire la propria come sto facendo in questo momento. Un'altra nota stonata l'ho letta quando si parlava di guadagno di un solo privato. Davvero questa non l'ho capita. Se a guadagnarci è un solo privato non va bene? E' questo un concetto importante? Perché se passa questo tema dovremmo dire addio a tanti piccoli imprenditori che con il loro rischiare hanno l'ambizione poi di guadagnare senza dividere con nessuno :). Il Sig. Zazzali rischia qualche centinaia di migliaia di euro in questa operazione e se fa le cose come devono essere fatte penso che se guadagnerà nessuno potrà obiettare qualcosa. Caro Francesco non credere di avere in me un contradittore che la pensa diversamente sui temi ambientali, tutt'altro, ma piuttosto una persona che cerca sempre di capire prima di criticare. Ti faccio una domanda, come mai nessuno del comitato, nessuno di coloro che GIUSTAMENTE lottano per il mantenimento del paesaggio ha contattato il Sig. Zazzali per farsi spiegare cosa veramente voleva fare? Strano no? Allora fatelo, chiedetegli per cortesia (la cortesia è d'uopo in questo caso) se vi fissa un incontro, se vi mostra le sue intenzioni, se vi fa vedere per bene il progetto e le cose che vuole fare e come le vuole fare. Cordialmente Rag. Claudio Agazzi |
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Risposta di Comitato di Difesa Taro Ceno | 12:36 - 02/02/10 |
Non è intenzione annoiare i lettori, Il Comitato di Difesa Taro e Ceno risponde solo dei post pubblicati direttamente con tale nome istituzionale. Se ci sono state delle enfatizzazioni di linguaggio, sono da attribuirsi a reazioni emotive di singole persone (membri o no del Comitato) che non accettano che IL NOSTRO TERRITORIO VENGA DANNEGGIATO SENZA UNA MANIFESTA UTILITA' PUBBLICA. Il Comitato non ha niente contro l'iniziativa privata, ma quando si tocca un fiume, la cosa interessa la COMUNITA' TUTTA. Il Comitato ritiene di aver sempre operato in un modo corretto, dando informazioni esatte. Se poi si vuole correggere la PUNTEGGIATURA questo è un altro discorso, ma siamo pienamente convinti della bontà della SOSTANZA della nostra comunicazione. Tale convinzione nasce dal fatto che abbiamo acquisito TUTTA LA DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE sul progetto presso il Servizio Tecnico di Bacino (ex Genio Civile), con una domanda ufficiale. Il materiale non poteva essere pubblicato in modo integrale, sia per problemi di privacy, che per le dimensioni (più di 400 MB di files). Abbiamo dato la disponibilità a mostrare tale materiale a chi ne fosse interessato, previa richiesta tramite mail all'indirizzo taroceno@libero.it . Contattare il richiedente non è stata ritenuta cosa opportuna perchè fanno fede i documenti presentati nelle sedi istituzionali e quelli, come detto, li abbiamo ACQUISITI INTEGRALMENTE. Il comitato, oltre ad avere dei tecnici al proprio interno, si è avvalso anche della consulenza di altri specialisti, arrivando alla conclusione che il progetto sarebbe POCO REDDITIZIO e che ESISTONO ALTERNATIVE PIU' VANTAGGIOSE ECOLOGICAMENTE ed ECONOMICAMENTE (come scritto nel documento di opposizione). Il Comitato si rende disponibile a sostenere tali argomenti in un incontro pubblico organizzato dall'ente pubblico o dal richiedente la concessione. Comitato di Difesa Taro e Ceno |
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Risposta di F. Rolleri | 18:12 - 02/02/10 |
Intervengo perché sono particolarmente attratto dalla ricerca di un punto di vista il più possibile obiettivo, possibilmente condiviso. La libera iniziativa è un assunto dell'attuale società, e mi pare che nessuno, all'interno di questa discussione, abbia intenzione di metterla in dubbio. Ma quando un progetto presentato da un privato usa risorse pubbliche, peraltro importanti come l'acqua, penso che sia dovere di qualsiasi cittadino chiedersi quale rapporto tra costi ambientali e benefici energetici il progetto presenta. E' una linea di pensiero dettata dal buon senso, non da posizioni pregiudiziali. Un progetto, per etimologia, è una previsione di un intervento possibile: fatto il progetto, è da annoverare tra le possibilità anche il fatto che esso risulti non sostenibile, sia dal punto di vista economico che da quello tecnico. Tutto questo ha a che fare con i limiti che l'azione antropica deve autoimporsi affinché la sua convivenza con la natura possa proseguire senza difficoltà. La pur esigua dimensione del progetto sul Ceno non mette in dubbio questo principio generale. Una visione lungimirante a scala comunale o intercomunale dovrebbe, prima di qualsiasi intervento scriteriato, prevedere di prendere in considerazione tutte le opzioni possibili per la produzione di energia. La valorizzazione di risorse di scarto, ad esempio quelle proposte dal Comitato, si pone come alternativa credibile e intelligente: perché non fare uno studio di fattibilità prima di qualsiasi altro intervento? Quanto al sig. Zazzali, ho provato a parlargli il giorno di Cioccolataro, a Bedonia: l'ho fatto da privato cittadino semplicemente interessato a capire le intenzioni del proponente. Ebbene, la sua brusca reazione alle mie domande mi ha fatto capire che, probabilmente, non aveva granché intenzione di ascoltare ragioni differenti dalle sue. Saluti. arch. F. Rolleri |
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Risposta di Mauro Pontremoli | 20:19 - 02/02/10 |
Bentrovati Amici valligiani, è sempre interessante avere a disposizione uno spazio dove confrontare con educazione le proprie opinioni a proposito di temi che riguardano la comunità, l'ambiente e l'interesse di tutti. E' con questo spirito che intervengo nuovamente, riferendomi in particolare all'intervento del gentile Sig. Agazzi. Personalmente ritengo errato porre sullo stesso piano l'opportunità (o meno) di sostituire delle antiestetiche tapparelle (o tendaggi di dubbia fattezza e colore, porte e portoni, lampioni o staccionate, ecc.), con la realizzazione di un'intervento quale quello di cui si discute, le cui indiscutibili ripercussioni sull'ambiente, la bellezza ed il turismo in valle vanno ben oltre la disquisizione in termini di gusto di cui alle righe che precedono. Quanto alle potenzialità turistiche di un tratto di fiume con le caratteristiche del Ceno nel suo tratto montano, si sappia che esistono casi in Italia in cui la sola gestione turistica organizzata della pesca in ambienti simili, genera un'indotto annuo pari a 50/60 mila visite, con notevoli ripercussioni positive sulle attività economiche dei territori interessati. Da noi in valle così non è perchè non ci si è ancora provato, ma questo non significa che un buon risultato sotto questo profilo non sia potenzialmente ottenibile, tutt'altro. Se foste operatori turistici, titolari di pubblici esercizi o di attività commerciali, buttereste via anche solo un risultato pari al 10% di quello da me citato? Io sono pronto a scommettere che le 5-6mila visite annue (in aggiunta a quelle che già oggi esistono) sono alla portata. Chiedere alla gestione del torrente Aveto per credere. (A proposito: conosco volontari, tecnici e politici che hanno realizzato il progetto di cui parlo poco sopra. Propongo alle Pubbliche Amministrazioni locali il mio aiuto disinteressato e gratuito per studiare la fattibilità di un'iniziativa similare anche in valle). Quanto allo sfruttamento delle acque ed ai relativi profitti: legittimo che un imprenditore tragga profitti sulla base di investimenti e rischi propri. Convenzionalmente un'imprenditore usa i suoi soldi per fare qualcosa a proprio vantaggio (chessò, acquista un terreno, realizza un'unità produttiva, lavora e ne trae benefici economici). Giustissimo. Nel nostro caso, però, l'imprenditore usa il proprio denaro e una risorsa pubblica, l'acqua, per trarne un profitto personale. Non è esattamente la stessa cosa, a maggior ragione se ciò comporta un danno per la comunità quantificabile nella misura in cui paesaggisticamente, naturalisticamente e turisticamente la valle arriverebbe a risentirne. E' di recentissima mano la notizia che Varsi stia per varare un progetto per l'installazione di due siti per la produzione di energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici e stia per autorizzare alcune piccole installazioni, per lo più di privati, per lo sfuttamento dell'eolico. Parallelamente si pensa anche di valorizzare il Ceno a scopi turistici. Pare quindi che esista il modo per produrre energia elettrica e valorizzare il nostro bellissimo torrente. Avendone esperienza diretta, tengo inoltre a sottolineare (anche per opportuna informazione della nostra gente), che per produrre l'equivalente dell'energia che si produrrebbe con l'ipotetica centralina di Ponte Illica, è sufficiente installare sulla copertura di un piccolo capannone industriale alcuni pannelli fotovoltaici. Tali installazioni non sottraggono nulla a nessuno, non danneggiano l'ambiente, non danneggiano gli operatori turistici ed economici locali, sono eventualmente finanziabili tramite operazioni in conto energia (se non si desidera pagare interamente l'impianto, si può cedere parte dell'energia prodotta per rientrare nei costi) e, ne sono certo, non urteranno la sensibilità di nessuno. Questo, per ora, è quanto. Voglia Lei e chi ci legge accettare le mie osservazioni come l'espressione di un punto di vista personale e non come un'appunto polemico alla Sua libertà di espressione. Ringrazio per l'attenzione e per avermi dato possibilità di espressione. |
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Risposta di Claudio Agazzi | 20:19 - 02/02/10 |
Io accetto tutto, e dirò anche che sostanzialmente potrei fare parte del comitato in quanto mi sento d'essere uno che per quello che può difende il territorio e l'ambiente. Ho solo detto che sono "volate" parole forse un po' esagerate e che una più corretta esplicazione sarebbe stata d'aiuto per tutti. Io non correggo le punteggiature (scrivo di mio già molto male) ma quando il Comitato, e non un singolo cittadino preso dalla foga, scrive nel volantino: "Captazione di 1600 litri al secondo, lasciando solo 256 litri al secondo nell'alveo..." dice una cosa inesatta in quanto i 256 litri al secondo mi pare d'aver capito trattasi di quantità minima, quindi nel caso la portata in quel momento fosse di oltre 1.856 litri al secondo la quantità lasciata sarebbe ben di più. Trattasi di punteggiatura? Comunque Emanuele, credo sia tu che scriva per conto del comitato, non prendere tutte le cose che si dicono per dichiarazioni di guerra. Come ti ho detto sponsorizzo le persone che come te si danno da fare per il bene di tutti, quindi vai pure avanti. Mi permetto di dire che un po' meno dura fierezza potrebbe servire a capire meglio e a far capire. Vero che avrai tutti i documenti ma esistono anche gli uomini, le sensibilità, il lavoro della gente e magari una chiaccherata poteva aiutare. Solo un mio parere. Dai speriamo ci sia questo incontro così capiamo meglio tutti. Buon lavoro Claudio Agazzi |
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Risposta di Remo Ponzini | 12:22 - 03/02/10 |
Buongiorno a tutti. Abbiamo e stiamo indirizzando risorse verso quella pulita, che condivido pienamente, ma poi abbiamo assistito a rimostranze, per me insensate, perchè le PALE EOLICHE disturbano il panorama, i PANNELLI SOLARI sono anti estetici, le CENTRALI IDROELETTRICHE sono delle cementificazioni dissennate e degli attentati alla natura ecc. ecc. ecc.. |
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Risposta di Remo Ponzini | 14:42 - 03/02/10 |
Egregio signor Pontremoli, mi consenta una piccola precisazione. Lei ha affermato quanto segue : |
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Risposta di Mauro Pontremoli | 14:49 - 03/02/10 |
Buon pomeriggio, In primis siamo tutti daccordo che per esprimere giudizi (io li chiamerei pareri o opinioni, suona meglio) in merito ad un progetto occorra essere preparati. Auspico quindi che coloro che dovranno decidere in merito siano adeguatamente formati ed informati sui vantaggi e gli svantaggi che tale intervento comporta, in modo tale da assumere la giusta posizione anche e soprattutto rispetto ai cittadini che sono chiamati a rappresentare. Sono daccordo anche sul fatto che sarebbe meglio che a valutare il progetto ed esprimere delle considerazioni in merito (considerazioni che avranno delle ripercussioni per tutti i valligiani, se ne tenga conto) fossero dei tecnici apolitici. Si tenga però conto che a decidere, chiudendo ogni discussione in merito, sarà proprio un'organismo politico. Pienamente daccordo anche sul fatto che sia necessario implementare la produzione di energia da fonti rinnovabili. Mi pare di aver letto su questo forum che la contrarietà è circa questo specifico progetto, non in senso lato verso la produzione di energia idro-elettrica. Pare infatti che siano state avanzate delle controproposte, perchè non prenderle in considerazione se queste presentano minori controindicazioni? Più che daccordo anche sul fatto che prima di parlare occorra ragionare con attenzione. Mi sento, a questo proposito, di porle una semplice domanda: perchè lei pensa che chi si oppone non abbia adeguatamente valutato prima di esprimersi? Lei crede che le capacità di analisi e di ragionamento siano a pannaggio esclusivo di chi la pensa come Lei? Non conoscevo l'esistenza in valle di due anime che hanno scelto di vivere sole in mezzo alla natura. Dev'essere un'esperienza molto intensa e particolare. Sono più che convinto che costoro, se interpellati, non esiterebbero ad esprimere parere contrario all'iniziativa. Del resto chi può amare la natura incontaminata e parallelamente essere dissociato dallo stile di vita moderno quanto costoro che nella natura ci vivono in mezzo e dalla quale traggono sostentamento? Non condivido invece il chiamare in causa massimi sistemi di approvvigionamento energetico planetario in relazione al progetto in discussione. In un senso o nell'altro, la centralina Masanti-Ponte Lecca non sarà la panacea di tutti i mali, nè per coloro che sono daccordo, nè per coloro che invece sono contrari. Con sincero rispetto e stima, Mauro Pontremoli |
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Risposta di Marco Pazzini | 20:14 - 03/02/10 |
Sono pienamente d'accordo con il Ragioniere Claudio Agazzi , si potrebbe risolvere tutto chiedendo direttamente al sig. Zazzali magari una sera al Bar , aspettare che vengano date tutte le concessioni , che venga realizzato il progetto e poi se non dovesse andar bene fare delle modifiche all'impianto ovviamente con l'approvazione del sig. Zazzali . E' vero che il volantino non riporta tutte le informazioni , sarebbero state molto più utili 500- 1000 copie stampate delle 300 pagine del progetto per potersi fare un'idea chiara magari da consegnare casa per casa , chi ha fatto questa opposizione avrebbe dovuto prendersi questo impegno, ovviamente dopo aver avuto l'approvazione del sig. Zazzali . Sono d'accordo anche sul fatto che le iniziative di imprenditori non vanno assolutamente bloccate , anzi vanno incentivate bisogna essere sensibili con le persone in particolar modo con il sig. Zazzali. Grazie Marco |
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Risposta di F. Rolleri | 20:58 - 03/02/10 |
Salve sig. Ponzini, Mi trovo d'accordo con Lei sull'avversione per la politica dei continui NO: penso sia stata la rovina del movimento ambientalista in Italia, dove, a differenza di altri paesi europei ben più avanzati, la cultura ambientale non ha ANCORA preso piede adeguatamente. Ma mi pare una generalizzazione considerare il Comitato composto esclusivamente da aprioristici oppositori. Tralasciando qualsiasi diatriba sulle questioni energetiche non direttamente connesse al progetto in val Ceno (non mi pare il luogo per scriverne e credo occorrerebbe un grado di approfondimento non raggiungibile in questa sede), la questione sostanziale riguarda, come ho già avuto modo di sottolineare, il rapporto tra costi ambientali e benefici energetici. In ecologia esistono due concetti fondamentali: capitale naturale e servizi degli ecosistemi (la invito a consultare il web, altrimenti Le posso fornire un buon numero di testi che trattano l'argomento). Il primo è definibile come il patrimonio, NON INFINITO, che la natura ci mette a disposizione e che abbiamo il dovere di conservare per permettere a chi ci seguirà su questa terra di godere delle stesse condizioni di vita; i secondi sono i servizi che la natura, con il suo funzionamento, le sue relazioni, i suoi sistemi, rende a noi umani e senza i quali non vivremmo e che non vengono MAI conteggiati nelle analisi economiche. Ora, tutto questo per dire che alterare lo scorrimento di un torrente (peraltro non tenendo conto di leggi vigenti bellamente dimenticate) con una deviazione del suo corso per produrre una risibile quantità di energia non è un progetto, ma una forma di miopia volontaria. Detto questo, le alternative esistono (pannelli fotovoltaici, pale eoliche di diverse dimensioni, risorse idriche di scarto, biomassa, centrali a cogenerazione, e via elencando): personalmente penso che non si dovrebbe lasciare l'iniziativa a privati, se non sotto il controllo di organismi istituzionali e di garanzia che tutelino il pubblico interesse. Per questo non mi stancherò mai di ripetere che occorre redigere un piano energetico locale, che permetterebbe di non dovere sprecare energie a difendere il nostro territorio da becere speculazioni di imprenditori che sulle spalle del territorio vogliono lucrare (non mi si venga a dire che il sig. Zazzali produce energia idroelettrica per amore dell'ambiente...). La saluto e spero ci si possa confrontare in un dibattito pubblico. arch. F. Rolleri |
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Risposta di Remo Ponzini | 15:16 - 04/02/10 |
Egregio signor Pontremoli, ieri avevo risposto al suo garbatissimo intervento con un lungo post ma proprio nel momento dell'invio un calo di tensione mi aveva fatto spegnere il computer e tutto svanì. |
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Risposta di Remo Ponzini | 13:56 - 05/02/10 |
Egregio signor F. Rolleri , fa molto piacere anche a me dialogare con Lei anche se esprimiamo pensieri e concetti spesso contrapposti. Quando il confronto si sviluppa civilmente, senza rozzezze o villanie, anche le diverse riflessioni possono sfociare e produrre considerazioni conclusive con possibili convergenze o quantomeno con limature di ns. atteggiamenti preconcetti che sono spesso frutto di pregiudizi che convivono con noi. |
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Risposta di Claudio Agazzi | 17:56 - 04/02/10 |
Buonasera Marco (intendo Marco Pazzini). Perchè tanta cattiva ironia? Le pare che io sia faziosamente schierato da una parte? Ha letto bene quello che ho scritto, oppure ha colto solo gli elementi che si prestavano secondo lei ad una “disputa”? |
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Risposta di Antonio | 23:05 - 04/02/10 |
Claudio, mi chiamo Antonio mio fratello ha una casa a scoppolo io sono venuto a conoscenza del progetto nel periodo di natale quando mio cugino ha portato a casa uno dei volantini che il comitato ha distribuito a Bedonia. Personalmente penso che il grosso errore lo abbia commesso il sig. Zazzali che ha portato avanti il progetto senza informare nessuno , anzi facendo credere che le sue intenzioni erano di ripristinare il vecchio mulino ( ad uso mulino e non centrale idroelettrica ) , questa è stata una grossa scorrettezza .... che ora da quanto leggo sta pagando cara. Come del resto è stato scorretto quanto ha fatto la vecchia amministrazione di Bedonia che per incompetenza o per interesse ha fatto procedere il progetto senza comunicarlo alla popolazione locale, vedremo cosa farà la nuova amministrazione , spero che non stia alla finestra a guardare ma che si esponga in merito, personalmente stimo molto Berni mi sembra una brava persona . Non sono un esperto in materia , ma leggendo quanto ha scritto il comitato mi sembra molto chiaro , riguardo le sue considerazioni non penso che sia sufficiente coprire un muro in cemento con dei sassi o mettere un tubo sotto terra per dire che l'opera è positiva , penso che il problema principale sia l'acqua che viene tolta a torrente , nient'altro. Riguardo l' altezza dello sbarramento il fatto che sia alto solo 50 cm a mio avviso è peggio .. significa che non vi sarà nessun lagHetto ma solo una deviazione del fiume. Lasciare un torrente senz'acqua o quasi ... 250 litri al secondo mi sembrano davvero pochi , se poi nei periodi di piena parte dell'acqua che non assorbe la centrale verrà rilasciata al torrente .... purtroppo i periodi di piena sono ormai limitati a poche settimane all'anno. A Ottobre con mio nipote siamo andati a fare un giro lungo il fiume ... si poteva quasi attraversare con gli stivaletti... A parte queste considerazioni personali avrei una soluzione ... perchè il sig. Zazzali non si limita a fare un impianto più piccolo .. magari prelevando meno acqua .... penso che troverà molte meno resistenze .. Io non sono contrario all'idroelettrico ma mi sembra abbastanza assurdo rovinare quel tratto di torrente per soli 70 KW . Antonio |
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Risposta di Michele | 23:27 - 04/02/10 |
Bellissimo l'intervento, di Pontremoli, l'idea di fare una zona a pesca speciale sarebbe fantastica: - più trote fario rilasciate ( autoctone) - Più controlli contro il braconaggio - pulizia del fiume - corsi di pesca a mosca e spinning - sentieri segnalati lungo il fiume - i canoisti potrebbero organizzare corsi di canoa - aree Pic Nic e ristoro lungo il torrente - piccole spiagge per i bagnanti Penso che sarebbero tutte attività che verrebbero fatte gratuitamente da volontari . Pensate in pochi anni che bello per noi per il turismo per Bedonia per la Val ceno. La centrale di Illica purtroppo elimina tutte queste possibilità ....... Siamo ad un punto di svolta , qui si decide il futuro . |
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Risposta di Mauro Pontremoli | 11:55 - 05/02/10 |
Una caro saluto a tutti i valligiani ed al gentile Sig. Ponzini, al quale voglio dedicare queste mie poche righe. Considerati gli ormai numerosi scambi di opinione reciproci, propongo di darci del tu. E' vero come tu sostieni che le concessioni demaniali si pagano. Occorre tuttavia fare una precisazione. Il sistema di tassazione dell'energia elettrica in Italia risente ancora oggi del fatto che dal dopoguerra fino a pochi anni or sono, la produzione dell'energia elettrica era ad esclusivamente nelle mani dello Stato, segnatamente di ENEL. Ciò ha comportato una evidente sperequazione nella tassazione dell'energia prodotta, facendo ricadere questi oneri per lo più a carico dell'utente finale (famiglie, imprese, enti pubblici). Tutti noi possiamo ancora oggi verificare questo leggendo bene la bolletta che ci arriva a casa. Ciò che l'impresa pubblica o privata che sia corrisponde allo stato è effettivamente poca cosa rispetto ai ben più corposi profitti che questa realizza vendendo la propria energia -le cui tasse, ribadisco, sono sostanzialmente a carico dell'utenza finale- ed oggi ancor di più se consideriamo che l'energia da fonti rinnovabili immessa in rete è pagata profumatamente. Le concessioni demaniali sono spesso cifre irrisorie che finiscono nelle casse dello stato o della regione, senza alcuna ricaduta sul territorio dove si produce energia e a scapito del turismo e dell'ambiente. Quindi, riassumendo: le concessioni si pagano poco, la tasse sull'energia le paga chi accende le lampadine e il territorio dove l'energia si produce subisce un danno economico e ambientale senza che ne tragga alcun beneficio. Se mi consenti una battuta direi che si finisce con il divenire sia cornuti che mazziati. Sulla natura degli interventi io non credo che si tratti solo di emotività e/o politica. Credo invece che molti si siano resi subito conto dei gravi problemi che questo intervento comporterà se sarà realizzato e conseguentemente è nata una protesta spontanea e politicamente trasversale. Mi sento di dire ai cittadini di non ignorare quello che sta succedendo, suggerisco a tutti di cercare maggiori informazioni magari contattando il Comitato, di fare delle domande ai politici locali. Avere paura di esprimersi non giova a nessuno in nessun caso. Noto infine con piacere che qualcuno ha notato la mia proposta di sviluppo turistico sostenibile del nostro torrente. E' fondamentale che questi spunti vengano raccolti, ci dice chiaramente che in valle c'è voglia di fare, c'è gente con orizzonti davanti a sè. Comunque vada questo discorso non si fermerà alla centralina di Ponte Illica, ne sono sicuro e mi impegnerò in prima persona perchè ciò accada. Alla prossima e grazie per l'attenzione. Mauro Pontremoli. |
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Risposta di aereus | 23:16 - 05/02/10 |
Stupenda l'idea di valorizzare dal punto di vista turistico quel tratto di torrente. Certo, viene da pensare come mai queste idee vengano sempre in concomitanza con qualche "pericolo"...nessuno ci aveva mai pensato che quel tratto potrebbe essere così potenzialmente fantastico, direi quasi che potrebbe risolvere i problemi della vallata. Trattorie che riapriranno, centinaia di pescatori sul fiume, Bedonia e la Valceno diventeranno la capitale turistica della provincia. Io penso sinceramente che queste idee si scontreranno inesorabilmente con la cruda realtà. Se nessuno ci ha pensato prima è semplicemente perchè non era e non sarà fattibile. Io mi unisco al Rag. Agazzi nelle sue considerazioni, che trovo molto sensate. Se da una parte il proponente sbaglia perchè non presenta la sua iniziativa al pubblico, dall'altra il pubblico sbaglia perchè giudica il progetto senza sentire il proponente; anzi, peggio, sentendo solo chi non lo vuole fare. La cosa che veramente mi spaventa è che se l'Ente predisposto a valutare il progetto lo ha definito non impattante, dovrà aver avuto le sue buone ragioni, soprattutto in momenti come questi dove certi errori ambientali si pagherebbero a caro prezzo politico (parlo di errori di concessioni). Ma per fortuna ci sono gli ambientalisti, che spesso fanno bene il loro lavoro ma più spesso utilizzano toni da estremisti ("Non abbiamo alcuna intenzione di desistere e nel caso siamo già pronti a fare |
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Risposta di Remo Ponzini | 23:29 - 05/02/10 |
Egregio signor Mauro, si è vero, un po di ciacole le abbiamo fatte e condivido l'idea di darci del tu. Ti confesso che sarei curioso di sapere qualcosa di te e che cosa ti lega alla nostra vallata che, da quello che hai scritto, dovresti conoscere molto bene. Io sono di Bedonia da diverse generazioni ed ho trascorso tutta la mia vita lavorativa (oltre 40 anni) alla Cassa di Risp. di Parma iniziando dall'agenzia di Bedonia e terminando a Chiavari. |
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Risposta di aereus | 11:34 - 06/02/10 |
...e vorrei aggiungere un altra cosa riguardo a quello che io definirei "TERRORISMO AMBIENTALE". Mea culpa, ho visto solo ora il volantino che è stato distribuito alla popolazione per convincerla a firmare contro quest opera. Lasciamo perdere tutto quanto già analizzato in precedenza da me e da altri (guadagno di un solo privato, cementificazione, solo 260 litri per ridurre il Ceno ad un rigagnolo o ad un viperaio...tutti temi giò ampiamente controbattuti). Vi chiedo di riflettere su questa frase: "Sbarramento del Ceno", e di fianco una foto di una diga alta probabilmente 30 metri con l alveo in fase di desertificazione (foto presa dall Africa, presumo...). Fatemi capire, così diventerà il Ceno se si farà quest opera? Se non è questo "terrorismo ambientale"...è il classico modo di far capire alla popolazione quello che si vuole fare capire. Il potere dell informaizone è anche questo. Uno se ne intende poco e di fronte ad un volantino del genere è naturale che dica "delirante progetto di sbarramento del Ceno". E il terrorismo è amplificato dal tentativo di convincere la popolazione di un futuro roseo di quel tratto di Ceno; guardate la risposta di Michele, che prevede un futuro pieno di trote, di canoisti, di corsi di pesca, di sentieri e aree ristoro, o quella di Pontremoli, che prevede 50-60mila persone all anno lungo il Ceno...e tutto questo non verrà fatto perchè si farà una diga di 50 cm di altezza... "Pensate in pochi anni che bello per noi per il turismo per Bedonia per l alta valceno. La centrale di Illica purtroppo elimina tutte queste possibilità...Siamo ad un punto di svolta, qui si decide il futuro" NO COMMENT...SIC! |
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Risposta di Mauro Pontremoli | 12:21 - 08/02/10 |
Buongiorno a tuttii, A proposito dei recenti interventi, che dire, mi spiace. Mi spiace riscontrare i toni sarcastici e fatalistici nell'intervento di Aereus. Per non annoiare troppo chi ci legge, lascierei per un attimo da parte la centralina con annessi e connessi: leggendo questo forum si trovano interventi che tecnicamente e molto puntualmente spiegano perchè sarebbe dannoso un rilascio così basso, perchè l'impatto ambientale dell'opera è notevole e non irrisorio, quali alternative praticare e via discorrendo. Ripartiamo quindi dallo spunto ironico del Sig. Aereus circa le mie proposte di sviluppo turistico del fiume Ceno, per chiarire meglio: in Italia le iniziative di sviluppo turistico delle acque torrentizie e non sono molteplici, anche se in ritardo rispetto al resto d'Europa. L'idea di proporre lo stesso tema anche per la valle del Ceno non nasce oggi e non è strumentale affinchè la causa della centralina deponga a favore del comitato e di tutti i suoi sostenitori. Nasce dalla presa di coscienza che necessitiamo di introdurre una gestione programmatica delle nostre risorse naturali, finalizzata allo sviluppo turistico ed alla conservazione degli ambienti. Piaccia o no è comunque una proposta alternativa di utilizzo delle risorse naturali presenti in valle che credo debba essere tenuta nella giusta considerazione soprattutto da chi, per volere della gente, è chiamato ad assumere una posizione in merito. Essa, al pari di altre soluzioni, è realizzabile nella misura in cui, partendo dall'assunto che i pensieri e le culture evolvono, si limita lo sguardo verso il passato esclusivamente alla ricerca di spunti utili a migliorare il futuro, nella convinzione che sia assolutamente errato pensare che ciò non è mai stato fatto o pensato ieri non sia realizzabile oggi. Inoltre: il caso di specie da me citato a titolo puramente esemplificativo e non esaustivo (sarò estremamente più preciso a tempo debito) è un caso limite in cui, dopo 20 anni di coltivazione delle acque in comunione fra volontariato, enti locali, enti di sviluppo del territorio, imprenditoria locale e gente comune, si è arrivati a brillantissimi risultati, ivi compreso la conservazione, il recupero e la rinaturalizzazione di tratti di ambiente torrentizio-fluviale nel tempo compromessi, il tutto nell'interesse collettivo ed a scapito di nessuno. Non so se gli stessi riscontri numerici potranno essere ottenibili anche nella nostra valle, ma so per certo che con il lavoro, la voglia di fare, l'organizzazione, il volontariato potremo fare molto di più di quanto si fa oggi. Non è poco ed è sicuramente molto di più che restare a guardare o limitarsi a commenti ironici pro domo. Saluti a tutti. Mauro Pontremoli. |
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Risposta di Aereus | 21:45 - 08/02/10 |
Mi dispiace che il Sig. Mauro si sia risentito dei toni volutamente sarcastici da me utilizzati nei post precedenti. La realtà è che non solo non mi convince la vostra battaglia sotto l'aspetto tecnico, ma soprattutto non condivido i modi con i quali state cercando di convincere il "popolo" a schierarsi contro quest'opera. |
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Risposta di lorella aviano | 12:10 - 09/02/10 |
Io ho firmato la petizione, sono contenta di averlo fatto e lo rifarei - anche se non disdegno un confronto diretto con il Sig. Zazzali (che non conosco e me ne dispiace). Lo dico perchè qui, da alcuni interventi, sembra che chi ha firmato non è stato (da altri) messo bene al corrente del progetto. Ho firmato perchè era l'unico modo per fermare un progetto che non ritengo consono e c'era una scadenza contingente che non permetteva altro; se il Sig. Zazzali riuscirà a convincermi del contrario sarò felice di cambiare idea. Purtroppo non posso essere soddisfatta se la regione, o il precedente consiglio comunale, ha dato un primo parere positivo .. troppe volte ho visto dover correre ai ripari solo dopo che un intervento è stato compiuto e, sinceramente, questo modo di agire va a discapito di tutti. |
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Risposta di F. Rolleri | 22:05 - 09/02/10 |
Mi sento di accostare a pareri autorevoli, diatribe costruttive e distonie evidenti sul merito della centrale, un proverbio Sioux che mi sembra parecchio attuale: "Una rana non beve tutta l'acqua dello stagno in cui vive". |
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Risposta di Claudio Agazzi | 22:27 - 09/02/10 |
Buonasera Sig.ra Lorella, Colgo le cose positive e cioè, la possibilità di un dialogo, il piacere di conoscere anche la versione della cosidetta "controparte" e l'affermazione che nel caso le evidenze proponessero uno scenario diverso lei sarebbe disposta a riconsiderare il suo parere. Lo ripeto, io non sono per forza favorevole al progetto. Ho sempre detto che non sono contrario. Non lo sono (contrario) per partito presto, che non lo sono per spirito di emulazione, che non lo sono per odio personale. Ho detto anche d'aver sentito dalla viva voce del Sig. Zazzali dire che la condotta sarà in gran parte nascosta, che la stessa cosa si può dire per la centralina. Penso di mia sponte che 50 cm di "barriera" coperta di pietre, con uno scivolo dove comunque passeranno i pesci non sia così deprecabile. Penso che quel luogo "tanto rircercato" è scarsissimamente frequentato d'estate, figuriamoci nelle stagioni di mezzo e in inverno. Le dirò anche che a tutt'oggi non ho ancora appreso (magari è una mia lacuna) quale sia la portata del fiume in que nove mesi nei quali l'acqua sarà prelevata, così da poter togliere que famosi mc necessari alla centralina e capire all'incirca quanti ne rimarranno. Forse è un dato che non eiste ma se esistesse sarebbe interessante conoscerlo. Allora se non ho elementi sufficienti per ostacolare una persona mi fermo è un po' come il principio che se non ci sono le prove non si possa condannare una persona anche se magari pieni di legittimi sospetti. Mi auguro comunque per il bene di tutti che questa questione si possa chiarire e che magari si possa trovare una soluzione che vada bene per tutti. Saluti Claudio Agazzi |
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Risposta di Paolo Belloni | 22:46 - 09/02/10 |
Anch'io ho firmato il modulo del comitato e ne vado fiero. |
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Risposta di lorella aviano | 18:54 - 10/02/10 |
Mi auguro anche io che le due posizioni trovino una via comune. |
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Risposta di Emanuele M. | 23:53 - 09/02/10 |
Il comitato interviene ancora una volta per chiarimenti, scusandosi fin d'ora per la prolissità, in risposta ad alcune critiche apparse negli ultimi post. |
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Risposta di Mauro Pontremoli | 11:38 - 13/02/10 |
Buona giornata a tutti. Per scarsità di tempo a disposizione riscontro solamente oggi l'intervento del Sig. Aereus che mi chiama in causa nuovamente. Premesso che ritengo un'aggravante e non un'attenuante l'aver usato volutamente toni ironici nei miei confronti, preciso di non essermi per nulla risentito, ma semplicemente di essere intervenuto nella logica di rendere al meglio la mia posizione. E' singolare che Lei definisca "battaglia" e "denigratoria" l'azione del Comitato difesa Taro Ceno: non c'è nessuna guerra in atto contro nessuno, il Comitato si è mosso e si sta muovento nel pieno rispetto delle leggi e delle persone, lungi dal denigrare l'operato altrui ed impegnandosi nel rispetto delle regole affinchè ogni valligiano sappia che cosa succede ed affinchè le Istituzioni adottino i necessari provvedimenti nei confronti di un progetto ritenuto dannoso per gli interessi comuni. Sotto l'aspetto tecnico, che Lei definisce poco convincente, il Comitato è assolutamente ben preparato ed in grado di documentare ciò che sostiene. Nelle sedi opportine questo è già stato fatto e di questo si dovrà certamente tenere conto. Per tutti coloro che eventualmente necessitano di chiarimenti o spiegazioni anche di natura tecnica, mi pare sia stato detto e scritto fino allo sfinimento che è sufficiente inviare una e-mail all'indirizzo del Comitato il quale sarà ben lieto di esplicitare ogni cosa fin nel minimo dettaglio tecnico. Come credo abbia notato, non sono mai entrato nel merito della discussione circa l'opportunità di un confronto con il proponente. Quest'ultimo, che sia la Società "X" o la compagnia "Y" è a mio modo di vedere in secondo piano: contano i contenuti progettuali, le regole e coloro che debbono farle rispettare. Ad ogni modo sono curioso di porle una domanda a questo proposito: il progetto di cui tanto stiamo discutendo oggi non è stato presentato ieri o due mesi fa, ma anni addietro. E' passato nel silenzio assoluto attraverso i primi passaggi amministrativi senza che nessuno sapesse nulla. In questo periodo il Proponente dov'era? Perchè prima di depositare gli elaborati tecnici e la richiesta non si è confrontato con la comunità? In ultimo una precisazione è d'obbligo: dire che attraverso la raccolta firme si è raccontato alle persone una versione distorta della realtà è un'affermazione che non trova riscontro nella realtà. E, se mi consente, offende un pò la comunità la quale -secondo Lei e non secondo me- è condizionabile a prescindere. Io sono invece convinto che i valligiani sappiano bene il fatto loro e che se si trattasse di sciocchezze, mai e poi mai avrebbero firmato in così tanti la petizione del Comitato Difesa Taro Ceno. Questo significa che in molti hanno capito e che buona parte dei valligiani ha a cuore le sorti del proprio bellissimo torrente Ceno, bravi! A questo proposito ricordo a tutti che la petizione è ancora aperta e può essere sottoscritta in qualunque momento. Questo è quanto, ringrazio tutti per l'attenzione ed i gestori di questo spazio web per avermi dato l'opportunità di esprimere il mio punto di vista. Mauro Pontremoli. |
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