Ecco abbiamo toccato il fondo ed ora ogni cosa può accadere.
Lo abbiamo toccato con una questione di politica estera, ma questa ci rappresenta in tutto, come una marchio indelebile, “italiani”.
La faccenda Marò. Già nella sua fase iniziale trattata malissimo dai nostri vertici (nave già in acque internazionali. che rientra in porto Indiano perchè chiamata, dopo quello che era successo). Continua con estensioni che hanno tutte le caratteristiche della farsa.
Ma i nostri Capo dello Stato, Primo Ministro Monti, Ministro degli Esteri non si vergognano neanche un po’ ? Io se mi comportassi come loro sarei già fuggito, dileguato, eppure avrei rimorso lo stesso per tutta la mia dannata vita.
In fondo, esprimo tutta la mia profonda desolazione ai due Marò, due “poveri cristi” da immolare sull’altare di una patria che non esiste, come lo sono stati milioni di italiani nel secolo appena passato.
Non posso dire altro “che speriamo che se la cavino” con l’aiuto di Dio.
Risposta di M. | 11:21 - 23/03/13 |
L'Italia è fatta così, una terra bellissima, abitata da gente tutto sommato fuori dall'ordinario che si sacrifica per uno NON-STATO che si manifesta solo per chiedere sacrifici a favore di POCHI. Da sempre.
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Risposta di PK | 11:32 - 23/03/13 |
Io ho giurato portando un Nodo Savoia sui polsini della giacca, io tutte le mattine mi presentavo su una piazza su cui dominava la frase "Patria e Onore", e sinceramente non so se quelle parole hanno ancora senso. |
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Risposta di M. | 15:03 - 23/03/13 |
Oltre al danno, le beffe. Dimentichi che sono stati sacrificati, questo è il termine giusto, sacrificati, per non dare problemi alle imprese "italiane" che fanno affari in queste ore con l'India, usando pure mezzi disdicevoli come la corruzione. Oppure aziende come la Piaggio di Colaninno padre, ad esempio, che ci ha delocalizzato intere produzioni un tempo in Italia. Patria e Onore: meglio Finanza e Affari. PS. è la prima volta che mi trovo d'accordo al 100% con PK, sarò malato?
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Risposta di Cirano | 23:34 - 23/03/13 |
Non discuto la posizione Indiana, essa ha le sue ragioni per quanto discutibili. Ma non capisco assolutamente la posizione Italiana, anzi non sono nemmeno d’accordo di definirla posizione. Direi purtroppo che inseguiamo gli eventi, con una ventina di giorni di ritardo. Non abbiamo idee di quello che facciamo, delle conseguenze reali di ciò sui nostri connazionali coinvolti, e della scala di importanza delle cose. La cosa più importante quando si opera come Stato a livello internazionale e succede qualcosa di spiacevole, è quella di portare a casa i propri uomini a qualunque costo e indipendentemente dalla loro responsabilità reale, che, casomai va assunta successivamente sempre ed esclusivamente come Stato. Ma l’India e anche stata, negli ultimi tempi, il terreno dove sono finite le tangenti per gli elicotteri Agusta, anche in questo caso, stranamente scoperte dalla magistratura italiana, senza che nessun Ministro della Repubblica si sia preso la responsabilità di tale atto che è normale quando si opera nel contesto degli armamenti, e del commercio internazionale ; e che casomai sono gli Indiani che devono preoccuparsene. Sono troppo stupido per capire certi intrighi, ma è sicuro che di intrighi si tratta. Forse hanno minacciato di non pagarci gli elicotteri già consegnati ? Ma state certi che non lo faranno. Forse la nostra classe dirigente non esiste e ciò che esiste non ha responsabilità, non la vuole proprio, è sempre colpa di qualcun altro. Rimane l’amaro in bocca. Amaro che diventa mancanza di salivazione se si parla di politica interna. Che diviene veleno in bocca se pensiamo alla discariche, al preselettore di Tiedoli, e a quei “personaggi” che gestiscono a nome nostro una tale situazione.
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