Certe cose sono inspiegabili! Il Molte Pelpi e il Monte Ragola saranno compresi solo in parte. Come se i funghi porcini si fermassero in corrispondenza dei confini comunali! La comunaglia di Liveglia (Bedonia) potrà fregiarsi dell'IGP, la comunaglia adiacente di Granere (Bardi), no?
Dietro a questo quesito stanno nascendo su Facebook diverse discussioni sul tema delle zone inserite ed escluse dalla nuova mappatura del territorio che contraddistunguerà il fungo IGP di Borgotaro.
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| Risposta di Remo Ponzini | 21:36 - 01/11/13 |
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Effettivamente questi confini mi sembrano un po grotteschi e pretestuosi. Mi viene il sospetto che si vogliano difendere delle rendite di posizione territoriali che non hanno alcun senso logico. Una sorta di guerriglia tra comuni confinanti che ha il sapore di sciocche rivendicazioni che, anzichè unire le nostre popolazioni in un unico abbraccio, creano fratture insanabili.
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| Risposta di E. Mazzadi | 21:36 - 01/11/13 |
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Se la carta dell'allargamento dell'IGP è questa qui sotto, avremmo il paradosso di vedere escluse delle zone del territorio di Bardi (Monte Ragola) e Compiano e Bedonia (Monte Pelpi) e di vedere invece comprese zone come Ghiare di Berceto, Isola di Compiano, Borgotaro centro?
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| Risposta di Remo Ponzini | 21:37 - 01/11/13 |
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Ho l'impressione che la zona tipica sia stata concepita con un elevato dispendio egoistico. Risulta incomprensibile comprendere i criteri che sono stati adottati per stabilirne i confini. Se qualcuno che sa volesse illuminarci gli sarei grato.
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| Risposta di Antonio Mortali | 21:38 - 01/11/13 |
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Non mi sembra che l'articolo del giornale sia così incomprensibile. L'avete letto?
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| Risposta di E. Mazzadi | 21:39 - 01/11/13 |
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Sì, Antonio. L'articolo è comprensibile. Sono i limiti dell'estensione del territorio che mi sembrano incomprensibili, al di là di discutibili documenti storici. Il buon senso mi fa dire che almeno il Pelpi e il Ragola avrebbero buon diritto di essere inseriti.
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| Risposta di Gilio | 21:40 - 01/11/13 |
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Non voglio parlare di funghi... si guasterebbero anche le migliori amicizie, quello che invece mi sembra un controsenso è voler appartenere quasi per forza al territorio del fungo IGP e rifiutare in modo assolutamente irremovibile anche solo di parlare di fusione o unione dei comuni.... ma il mondo è bello anche per questo.... |
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| Risposta di Davide Galli | 21:40 - 01/11/13 |
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Quando si parla di funghi sarebbe meglio parlare proprio di funghi e non mischiarci la politica. Da una parte ci si chiede quali siano le basi storiche con cui è stato allargato il territorio a nuove aree, dall'altra ci si interroga sulle caratteristiche organolettiche dei funghi stessi. Come avviene giustamente per tutti i consorzi di tutela e valorizzazione di eccellenze alimentari. Con tutte le conseguenze sulle attività economiche che potrebbero beneficiarne. Debole sembra anche la solidità scientifica della fonte citata continuamente dal Consorzio, un'unico testo fra l'altro edito dalla Camera di Commercio in anni in cui l'autonomia rispetto a corporazioni e istituzioni lascia sempre qualche dubbio.
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| Risposta di Antonio Mortali | 21:41 - 01/11/13 |
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ragazzi, ve lo spiego una volta per tutte, assumendomi le responsabilità del caso visto che sono quello che ha seguito fin dal 2003 la pratica dell'allargamento. Il riconoscimento originale si basa su documentazioni storiche che non parlano di Bardi, così come non parlano dei Comuni situati a sinistra Taro, compreso Borgo Val di Taro. Prima di decidere come fare le modifiche al disciplinare ci siamo consultati col Ministero, che ci ha detto cosa potevamo e cosa non potevamo fare. Ad esempio non ci hanno permesso il sott'olio, perchè contiene altri ingredienti, ma nemmeno il congelato perchè, pur contenendo il fungo tal quale, non è un metodo storico di conservazione. Allo stesso modo ci hanno "dettato", in base ai documenti storici di partenza, l'area da allargare. Credetemi, la politica non c'entra un tubo. E' solo una questione tecnica. Presentare una pratica che sarebbe stata con ogni probabilità bocciata persino dal Ministero voleva dire precludersi ogni possibilità di correggere il tiro. Ora chiedetevi: credete che come Consorzio Comunalie abbiamo piacere a tagliare alcune Comunalie, come quella di Granere? Credete che abbiamo più piacere allargare a Zeri che a Granere? Credete che se ci fosse entrata la politica non sarebbe stato inserito Borgo val di Taro sinistra taro? Perchè, il magnan dei querceti sotto il Santa Donna non è addirittura migliore dell'edulis del Molinatico o del Penna? Non è questione di politica (il Consorzio è apolitico, è un Ente giuridico privato, non cercate malizie ovunque), nè di palesi dispettucci, nè di bontà dei funghi. I funghi del nostro Appennino sono uguali, da Monchio ad Albareto a Bardi. Semplicemente ci hanno fatto tirare una riga. Perchè invece non pensate a quanto ha fatto il Consorzio Comunalie e il Consorzio del Fungo in questi ultimi anni? La promozione vale per tutto il territorio. Comunalie che prima incassavano si e no 1 milione di lire ora arrivano tranquillamente a 60-70 mila euro. E lo stesso vale per Granere. L'area deve tenere confini naturali: è ovvio che c'è dentro persino l'area industriale di Borgotaro, ma anche in quella del Parmigiano c'è dentro la Pilotta, e non credo che lì si faccia formaggio. Stiamo tutti tranquilli e dimentichiamo la politica. Scusate la lunghezza...
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| Risposta di Davide Galli | 21:42 - 01/11/13 |
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Mah... Rimango dell'idea che una documentazione storica basata su un solo testo sia un po' debole. Conti ha proposto 4 testi solidi e di datazioni diverse. Le tipologie di Boletus tipiche dell'IGP sono tutte presenti anche nelle parti bardigiane del Pelpi e del Ragola.
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| Risposta di E. Mazzadi | 21:43 - 01/11/13 |
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Sono d'accordo al 100% con Davide Galli. Borgotaro ha l'ospedale, la stazione, la Comunità Montana, le scuole superiori.. e poi voleva fare 9 ecomostri da 150 metri in confine con Bardi. Quando Bedonia ha deciso di fare la piscina coperta, improvvisamente Borgotaro ha deciso che, una piscina coperta fatta da loro avrebbe comportato un risparmio energetico del 30% ( Gigi Cavalli, ti ricordi la vicenda?) Già il nome "Fungo di Borgotaro" anzichè "Fungo della Valtaro", fa già capire l'approccio alla questione. |
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| Risposta di Gigi Cavalli | 10:00 - 04/11/13 |
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Manu ricordo bene quel momento: "che caso, ma che caso..."
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| Risposta di Antonio Mortali | 21:44 - 01/11/13 |
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allora, se volete non fidarvi di questioni politiche, fidatevi almeno di me. Sennò pensate quello che volete e continuate a cercare la malafede ovunque. Emanuele, il nome fungo di borgotaro dovresti sapere che ha una storia antichissima. Fungo della valtaro NON ESISTE. Queste affermazioni non le posso accettare da te. Continuate a dimenticarvi che le ragioni sono storiche, fungo della valtaro non sarebbe passato. Se vai a varese o a Milano sulle bancarelle coi funghi rumeni c'è scritto fungo di borgotaro, non della valtaro, e già da prima che ci fosse l'IGP. L'ex sindaco Ferri di Pontremoli aveva a suo tempo fatto un'interpellanza al parlamento europeo per cambiare il nome con fungo di pontremoli, perchè è il Comune con l'estensione maggiore Davide, ripeto che non è questione di qualità, so benissimo che il fungo è uguale anche sul pelpi e sul Ragola bardigiano (perchè il Ragola bedoniese è dentro). E il testo è quello che già nel 1932 parlava di fungo di borgotaro doc. Se poi in ogni cosa tirate in ballo la malafede politica e le pale eoliche, allora mi arrendo. E se poi pensate veramente che io tenga per Zeri e non per bardi ( e che quindi sia in malafede), ditelo subito che mi arrendo ancora di più
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| Risposta di Mauro Delgrosso | 11:14 - 02/11/13 |
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Propongo un bel dibattito televisivo, su RTA, in diretta. Cosa ne dite? Magari ne salta fuori qualcosa di buono. Io sono dell'idea che più siamo, più siamo uniti, più facciamo massa critica, meglio è per tutti. Riconosco la validità degli argomenti tecnici di Antonio Mortali (chi non si scontra, in Italia, con certe situazioni?), però bisognerebbe cercare di superare il problema, in quanto la logica e il bene comune (ma guarda un po'!) dice l'opposto della presa di posizione degli organi pubblici competenti. Si potrebbe cercare di costruire, tutti insieme, un percorso che porti ad un'area vasta del fungo IGP. Mi domando: Antonio, sei proprio sicuro che nessuno, di fronte a un'azione del territorio per un allargamento dell'areale dell'IGP, basato sul buon senso e non sulla burocrazia (vorrei anche vedere chi potrebbe essere contrario) si metterebbe di traverso? Io scommetto di no, secondo me a qualcuno verrebbe il "bruciaculo", il caso decennale del "non tartufo della Val Ceno" ha fatto giurisprudenza: tu sei disposto a metterci in palio una cena? La mia esperienza mi porta a pensare che, in queste montagne, a livello pubblico, ci siano ancora troppi amministratori che ritengono che "sia meglio una bella merda da soli, piuttosto che una torta in tanti". Operando per il male di tutti.
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| Risposta di Antonio Mortali | 10:18 - 03/11/13 |
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Ormai sono quasi 10 anni che ci lavoriamo, a stretto contatto col Ministero. La richiesta ha finalmente svalicato l'Italia e adesso è a Bruxelles. Di sicuro non richiamiamo indietro la pratica rischiando di far saltare tutto per inserire Bardi, dopo che il Ministero ci ha "consigliato" di fermarci a Bedonia. Faremo l'allargamento e poi, se ci saranno i presupposti, vedremo di chiederne un altro.
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| Risposta di Marco | 15:18 - 03/11/13 |
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Tralasciando, il campanilismo, la politica e il business... il fungo del Molinatico è molto diverso da quello del Pelpi o del Penna ecc. Non ci sono dubbi. Provate a mangiarli e vedrete che Fungo di Borgotaro è il nome veramente giusto. |
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| Risposta di Davide Galli | 22:07 - 03/11/13 |
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Il gruppo micologico sostiene esattamente il contrario.
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| Risposta di Davide Galli | 08:57 - 04/11/13 |
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ulteriore contributo documentale e in risposta alla soggettiva affermazione che i funghi del Molinatico hanno un sapore sicuramente diverso: |
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| Risposta di Marco | 15:40 - 04/11/13 |
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Tralasciando, il campanilismo, la politica e business .... è scientificamente impossibile che il terreno di Bardi sia identico a quello del Molinatico. Idem per Pelpi, Penna, Gottero etc e quindi anche i funghi non possono essere uguali.
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| Risposta di Daniele B. | 22:05 - 04/11/13 |
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E` vero, i "Burghesan" se ne intendono di funghi...
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| Risposta di Davide Galli | 22:53 - 04/11/13 |
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Sicuro che gli "indigeni del Burgu" non se la cantino e la suonino un po' troppo da soli come al solito?
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| Risposta di Antonio Mortali | 09:11 - 05/11/13 |
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Personalmente credo che i funghi si differenzino non per zona ma per altitudine e tipologia forestale, e quindi per specie. Il fungo del faggio è senz'altro più bello ma meno profumato di quello di castagno e di quercia. Ma l'edulis delle faggete del Molinatico, del Penna o del Ragola, secondo me, è assolutamente identico. Altra cosa certa è che ogni località sia fortemente convinta della superiorità organolettica dei propri funghi. Col mio lavoro giro tutte le Comunalie, da Baselica a Montegroppo, dal Penna a Granere, e ovunque ho sentito dire che "i nostri funghi sono i migliori", oppure "da noi fanno meno funghi ma proprio perchè ne fanno meno sono migliori, perchè la stessa quantità di profumo viene assorbita da pochi funghi" (questa l'ho sentita a Bardi). Una cosa è certa e provata: i funghi del nostro Appennino sono i migliori in Italia, e le riserve le più organizzate. C'è chi spende oltre 1000 € all'anno per venire a funghi qui, quando li potrebbe trovare a pochi passi da casa...
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| Risposta di E. Mazzadi | 22:27 - 06/11/13 |
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Il discorso proposto "intanto finiamo questo iter e poi vedremo in seguito di estendere l'ulteriormente l'IGP", mi sembra un po' come quello famoso degli anni '90 sulla superstrada: "facciamola arrivare a Borgotaro, poi andremo avanti".. e da Borgotaro è con estrema fatica (e con vent'anni di ritardo) che la superstrada sta arrivando verso la parte alta della valle.
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| Risposta di Antonio Mortali | 09:14 - 07/11/13 |
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Visto che non si vuole capire che se proponiamo Bardi adesso ci verrà bocciato l'intero allargamento, proporrei di fare così. Noi andremo avanti con l'iter già in dirittura d'arrivo. Poi semmai qualcuno di voi seguirà a sue spese l'allargamento ulteriore, così in un attimo si risolverà la questione e non si perderà troppo tempo. |
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| Risposta di Gio Noveglia | 11:14 - 14/11/13 |
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Non sembra corretto questo metodo antiquato " dare moneta vedere cammello "
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