Un evento destinato ad assumere rilevanza nazionale, oggi 13 novembre 2010, nasce, a Parma, la Rete Ambiente Parma, una rete di comitati e associazioni di cittadini che si battono per difendere il proprio territorio da uno sfruttamento insensato e indiscriminato delle risorse. Uno sfruttamento guidato solo dall’interesse economico di pochi (che in alcuni casi non esitano anche a manipolare i dati) a discapito della salute dei cittadini, dell’ambiente e delle risorse di questa nostra terra.
Ambiente. Una parola che è oggi sulla bocca di tutti. Ma nella maggior parte dei casi rimane solo una parola, sintesi di un programma spesso disatteso. Si aggirano leggi, si cambiano commi e postille, si falsano dati, semplicemente per permettere a pochi lo sfruttamento di territori e risorse che invece sono patrimonio della collettività.
E’ per questo che oggi nasce Rete Ambiente Parma, un nuovo corso per il nostro territorio.
Un nuovo corso di cui noi, cittadini, siamo responsabili e costruttori in prima persona. Siamo convinti che sia la strada giusta e che possiamo insieme fare molto di più di quanto da soli abbiamo fatto finora. Si tratta di guardare avanti con fiducia e determinazione. Un gruppo di cittadini motivati è una miscela esplosiva, perché è capace di porre le domande giuste, cercare i dati sensibili e renderli noti al grande pubblico. Capace di smascherare quegli interessi che vengono propagandati come bene per la collettività e che si risolvono invece in un grande guadagno economico per pochi eletti; capace soprattutto di ostacolarli attingendo dalla forza comune di un gruppo ben organizzato.
Vogliamo contrastare le centrali a biomassa sovradimensionate e non sostenibili, gli inceneritori di qualunque dimensione e fonte di alimentazione, lo sfruttamento delle cave ofiolitiche presenti sul territorio della provincia, gli opifici e fabbriche che emettono un forte inquinamento ambientale.
Il nostro territorio è davvero mal ridotto! Ci sono cave dappertutto, centrali a biomasse attive ed in costruzione, inceneritori mascherati e uno nuovo in realizzazione.
In più la natura ci ha regalato una posizione geografica che tende a far ristagnare su di noi tutti i veleni che sputiamo nell’aria e sul terreno. Ci definiscono Food Valley e noi ne siamo orgogliosi e ce ne vantiamo. Ma quanti sono consapevoli dell’avvelenamento silenzioso che la nostra valle sta subendo ormai da troppo tempo? E con essa il cibo, gli animali e le persone che ci vivono.
La rete RAP, che nasce oggi, vuole cambiare le cose.
Vogliamo salvaguardare quello che rimane del nostro territorio e portarlo a nuova vita; una vita in cui le parole Ambiente e rispetto dell’ambiente, non siano contenitori vuoti, ma abbiano il vero significato che gli spetta anche nelle azioni concrete.
La nuove Rete vuole essere propositiva di un modello economico attento all’ambiente e alle persone, per andare nella giusta direzione, quella che porta vantaggio a tutti, ambiente compreso.
Un nuovo indirizzo economico che punti alle fonti rinnovabili vere, il vento, il sole, ma che nella sua progettazione tenga conto del rispetto per le persone, nelle dimensioni degli impianti, nelle distanze corrette dai centri abitati, nel rispetto per lo sguardo e per la salute.
Una economia che se ben costruita genera posti di lavoro, benessere, cultura, un modello sostenibile.
La rete che oggi inizia il suo lavoro intende dire non solo dei no ma anche molti sì, per dimostrare che è possibile una alternativa di gestione del territorio che salvaguardi tutti gli attori.
Comitato Pro ValParma – Corniglio
Comitato “Rubbiano per la vita” – Rubbiano
Comitato “Cave all’amianto no grazie” – Bardi
Circolo Val Baganza – Sala Baganza
Comitato Ecologicamente – Toano
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma – GCR
Risposta di Fabio Paterniti | 13:21 - 14/03/11 |
Il comitato “Caveallamiantonograzie” Devo costatare con rammarico profondo che ancora oggi su questo tema la comunità Borgotarese non vuole riflettere, e quello delle cave ofiolitiche non è un problema localizzato, non riguarda solo il territorio di Bardi e di Borgotaro circostante alle aree di cava, ma coinvolge tutti i comuni e gli abitanti delle valli del Taro e del Ceno. |
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Risposta di fabio paterniti | 10:34 - 02/09/11 |
Il TAR del Piemonte si è ricordato della legge 241\90 |
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Risposta di caveallamiantonograzie | 07:54 - 21/12/11 |
CAVE ALL’AMIANTO?: NO GRAZIE ! caveallamiantonograzie@gmail.com |
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Risposta di Angelo Rovelli | 08:37 - 23/12/11 |
Fabio non se la prenda. Qui siamo in montagna e l’abitante medio non eccella di sicuro in coraggio, altruismo e sensibilità ambientale. Non si dimentichi inoltre che vige ancora la politica del Medioevo del caporionato per cui in moltissimi tacciono per paura di perdere lavoro o per aiutare il malaffare; Di questo abbiamo avuto un eclatante esempio in questo forum alla voce “Roccamurata”. Unica speranza arriva da Roccamurata-Gorro-Belforte dove la “sommossa” popolare sta trainando un diffuso interesse e coinvolgimento alla lotta contro l’amianto. Buon Natale con la speranza nei giovani e nel riscatto della montagna |
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Risposta di S.S. | 14:36 - 10/01/12 |
Lascia perdere il medioevo. Qui abbiamo solo povertà e ignoranza. Ecco i motivi del silenzio.
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Risposta di Cave all'amianto no grazie ! | 12:21 - 25/01/12 |
Comunicato stampa 20/01/12 |
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Risposta di Stefano Sozzi | 17:28 - 31/01/12 |
mi potete dare riferimenti mail o telefonici per contattarvi per eventuale collaborazione sono geometra e tecnico ambientale. Grazie |
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Risposta di caveallamiantonograzie | 21:44 - 31/01/12 |
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Risposta di Cave all'amianto no grazie | 18:57 - 03/02/12 |
Commento all’intervento apparso sul forum Alice il 02/02 e Gazzetta di Parma il 03/02 |
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Risposta di Giancarlo Cadei | 16:58 - 11/02/12 |
Un documento nemmeno protocollato dell'ARPA che doveva destare preoccupazione e qualche azione di tipo preventivo per evitare l'uso delle stesse ghiaie. Bardi e il parmense sono pieni di ghiaie di questo tipo, e ogni volta che ci si passa sopra con l'auto si effettua una vera e propria prova di rilascio dell'amianto. Qualcuno si è preoccupato della cosa? Amministratori di Bardi precedenti e attuali, cavatori e simpatizzanti dei cavatori invocano documenti che giustifichino la nostra preoccupazione, ma quando se ne trovano uno in mano, sembra che facciano finta di nulla. La congiura del silenzio - documenti Il 27 dicembre 2006 pervenne al sindaco di Bardi l' informativa ARPA avente per oggetto le ghiaie ofiolitiche contaminate da amianto oltre i limiti di legge. |
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Risposta di Rete Ambiente Parma | 17:38 - 08/03/12 |
CAVE OFIOLITICHE, RISCHIO NEGATO
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Risposta di Fabio Paterniti | 18:07 - 09/04/12 |
Cento medici sabato 31 marzo a Parma al convegno ISDE “Inquinamento e salute umana: dalla Genetica all’Epigenetica” hanno appreso con sorpresa, interesse, preoccupazione che uno sciagurato decreto da tempo consente di continuare a cavare e utilizzare la principale roccia madre con contenuto di amianto ( crisotilo) e che in conseguenza si continuano a disperdere nuove fibre di amianto in ambiente nei luoghi di escavazione e utilizzazione. |
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Risposta di Cave all'Amianto No Grazie | 09:41 - 16/05/12 |
Istituto Ramazzini - Bentivoglio 12/05/2012 |
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Risposta di Cave all'amianto no grazie | 19:13 - 17/07/12 |
Una sentenza da leggere attentamente....e meditare |
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Risposta di Caveallamiantonograzie | 10:52 - 03/08/12 |
Un nuovo libro con nuove conoscenze sull’amianto. |
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