Ho scelto di partire, nel nuovo spazio di Gigi, volutamente con un tema non localistico ma di interesse più generale per la nostra nazione.
Sono mesi (forse anni) che tento di dare una risposta all’interrogativo del titolo.
Credo sia indiscutibile, al di là delle proprie appartenenze politiche, il valore, la reputazione, il senso delle istituzioni, la credibilità e lo “stile” che ha contraddistinto ognuno degli statisti sopra menzionati.
Per quanto riguarda il passato, sono anche convinto di averne tralasciati (per motivi di sintesi) molti altri.
Oggi, fra Belusconi e Bersani, La Russa e Dalema, Casini e Bossi, mi assale un senso di tristezza e assoluta delusione.
Non ho mai cavalcato la tigre dell’antipolitica ma penso sia oggettivamente difficile provare grande trasporto o coinvolgimento intellettuale per nessuno degli attuali rappresentanti politici italiani.
Fra le escort del “papi” Berlusconi e i trans del povero Marrazzo, pare che la cosa che interessa di più gli Italiani (dopo il grande fratello) siano i gusti sessuali e le eventuali performance dei politici più famosi.
Ma siamo veramente così?
Non abbiamo veramente niente di meglio da aspettarci da chi ci governa?
Nella convinzione di non essere il solo “disperato” che non sa più a che santo votarsi o meglio a quale “meno santo” dare il proprio voto, mi piacerebbe trovare qualcuno che con considerazioni pacate, logiche e comprovate dai fatti, fosse in grado di migliorare il mio stato d’animo facendomi ricredere sulla qualità dell’attuale classe dirigente italiana.
Risposta di Ruggero | 11:47 - 05/11/09 |
La politica nazionale di questi ultimi anni e' il risultato delle scelte errate fatte dai leader dei singoli partiti da dieci anni ad oggi ovvero aver voluto preferire vip televisivi da mettere nelle liste a caccia di voti, anzichè gente che avesse avuto un percorso formativo all'interno del partito stesso e che quindi arrivasse con un minimo di infarinazione e preparazione!! |
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Risposta di Gigi Cavalli | 13:34 - 05/11/09 |
Ruggero, l'esempio che hai portato di Barbareschi riassume l'andamento attuale della politica italiana, ovvero considerarlo un "passatempo" e non "impegno" a rappresentare coloro che hanno messo la croce sul nome del politico. |
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Risposta di Nicola Cattaneo | 15:49 - 05/11/09 |
Argomento delicato, con sfumature molto complesse, come mi capita spesso non ho certezze...posso dire che a quei tempi certe notizie sul privato dei politici ad esempio non uscivano, (un piccolo esempio, che Nilde Iotti avesse avuto un rapporto "personale" con Togliatti sinceramente io lo ho saputo molto dopo) posso dire che sono politici che hanno trovato fra i loro contemporanei indici di gradimento non sempre elevati, posso dire che dopo la loro morte sono diventati icone dei rispettivi schieramenti, e incredibile ma vero, rimpianti anche dagli avversari di allora, con una dose di cinismo e ipocrisia che stento a digerire... posso dire che ora è naturale lamentarsi del presente e dire "andava meglio quando andava peggio" non credo che tutto sia da buttare oggi, il mondo è molto cambiato, e questo non credo renda più semplice essere benvoluti e avere quella leadeship che è più facile attribuire a chi non c'è più...credetemi, la storia è fatta di medici personali, di amici degli amici, ecc.ra eletti in parlamento nei collegi sicuri...non vorrei che li vedessimo così perchè ora siamo più vecchi e crediamo meno...mi da un po fastidio la nostra(mia) ipocrisia attuale, io preferisco la Carfagna o la Madia senza pedigree politico, ma magari, spero, oneste, che certi vecchi mufloni sulla cui onestà esiste più di qualche dubbio...intervento troppo lungo e inutile!!! stoppo qui...ah, solo una cosa, ma Barbareschi quand'è che rifà Tra moglie e marito??? no perchè lui era più utile alla società allora di adesso... |
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Risposta di Cristian Romualdi | 18:23 - 06/11/09 |
Inaugurare un nuovo forum con un tema così "alto" è un importante indicazione di quale impronta si vuole dare a questo forum, ottimo inizio. Entrando nello specifico vorrei un attimo spostare l'obiettivo (mosso forse da pietà) verso l'infinita schiera di "servi" utilizzati dai politici stessi per scopi diciamo di parte. Nella folta schiera di questo girone infernale punterei il focus verso la figura dei giornalisti. Ogni mattina mentre scalo il "montevaccà" ascolto la rassegna stampa di RADIO TRE (dio salvi radio rai!), è una formula ormai collaudata e interessantissima, ogni settimana si avvicendano alla conduzione giornalisti di testate diverse in modo di dare pluralità di visione. Ebbene è spaventoso come le stesse notizie (siano di cronaca, di politica, di cultura..) vengono letteralmente trasformate a proprio piacere a seconda del pubblico al quale il giornale intende rivolgersi. Ditemi voi come una persona riesca ottenere reale informazione... per non parlare ovviamente della tv... il caro 1984 di orwell (scritto nel lontano '48) è sempre + di attualità... |
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Risposta di Claudio Agazzi | 19:24 - 06/11/09 |
Io non sono così pessimista. |
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Risposta di Ruggero | 08:28 - 07/11/09 |
Scusate ragazzi ma riguardo ai riferimenti sia di Claudio e sia di Luigi, io ho un pensiero diverso riguardo ai casi Berlusconi e Marrazzo!! |
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Risposta di Fausto | 23:38 - 08/11/09 |
Mi dispiace ma dissento sulle motivazioni che hai addotto relativamente al riempimento delle testate con notizie non notizie, sia su carta che online. |
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Risposta di Remo Ponzini | 19:28 - 08/11/09 |
Caro Luigi , (comincio con il “ caro “ per indispettire il Ruggero !!!!) |
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Risposta di Cristian Romualdi | 09:26 - 10/11/09 |
Prendendo spunto da alcuni interventi vorrei aggiungere un'altra considerazione a riguardo. In un recente articolo ho letto che ai tempi della Costituente il Parlamento era composto da oltre il 90% di laureati (quando l'accesso all'istruzione era molto piu difficile) mentre ora siamo ad un sconfortante 50-60%. Qualcuno obbietterà che non basta essere laureati per essere buoni governanti, io non sono d'accordo. La cultura, l'istruzione è il serbatoio al quale l'intelligenza attinge per sviluppare idee, elaborarle ed infine creare. Senza base culturale l'intelligenza ripiega in furbizia, che ben inteso non è il male assoluto però viviamo in una società nella quale il più furbo, il più scaltro vince anche a discapito della correttezza e del buon senso civico. Al più furbo tutto è concesso. Ecco a mio parere uno dei mali maggiori che affligge la ns. societa, senza un'adeguata cultura il politico non possiede tutti mezzi per ben governare, a sua volta senza istruzione il cittadino non ha i mezzi per difendersi. E' come se viggiassimo in terza marcia, se vogliamo innestare almeno la quarta dobbiamo porre la cultura alla base, recuperare il senso critico. |
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